
Il caso Friuli Venezia Giulia - Legge regionale n.28 del 6 dicembre 2004
Piani di localizzazione degli impianti di telefonia mobile
A partire dal 2005 tutti i Comuni del FVG devono dotarsi di in piano per la futura localizzazione degli impianti di telefonia mobile secondo i requisiti presentati nel regolamento di attuazione della legge regionale 28/04 del FVG.
Si tratta di un attività a prevalente carattere urbanistico in quanto sia la legge che il regolamento mettono l’accento sui criteri di individuazione delle aree da destinare all’installazione degli impianti o alla tipologia di impianto (palo, traliccio, roof-top, microcella,…) in funzione del contesto urbano.
Ma il regolamento prevede anche che venga predisposta una valutazione teorica del livello di intensità di campo elettromagnetico sulla base dei dati di progetto di tutti gli impianti di telefonia mobile presenti nel catasto ARPA FVG. L’elemento di novità inerente questo calcolo è che i campi elettromagnetici devono essere calcolati e rappresentati seguendo l’orografia del terreno; in altre parole i calcoli del livello di campo elettromagnetico non va eseguito su un piano parallelo al livello del mare ma su una superficie parallela al terreno. Su questo punto ci teniamo a mettere un forte accento in quanto in più occasioni ci siamo trovati a dover competere con chi proponeva un calcolo di tipo “classico” e quindi non rispondente alle specifiche richieste del regolamento. Per questo motivo ci permettiamo altresì di richiamare l’attenzione delle Amministrazioni Comunali alla verifica di questo requisito essenziale per la buona riuscita del Piano di Telefonia.
JCS è in grado di rispondere a pieno alle richieste del Regolamento in quanto è in possesso di un software in grado di calcolare il livello di campo su aree territoriali molto vaste con definizioni anche molto spinte ma soprattutto considerando sempre l’altimetria del terreno. La quota del terreno è ricavata dalla Carta Tecnica Regionale del FVG in scala 1:5000 e quindi la risoluzione adottata è pari a quella della suddetta carta e non di un generico DTM che al più offre risoluzioni non inferiori a 50 metri.
Nel seguito sono riportati alcuni esempi che illustrano e dimostrano le differenze che si ottengono nell’applicazione del metodo corretto rispetto a quello tradizionale del calcolo a quote fisse sul livello del mare.
Il primo passo consiste nel creare il modello del terreno e, a titolo di esempio si riporta il modello dell’area del Comune di Gradisca in 3D nel quale sono anche stati inseriti per migliore interpretazione gli edifici anch’essi in 3D; tale modello è riportato in figura 1.

Figura 1 – Modello del terreno di Gradisca con edifici in 3D. (torna all'indice figure)
Nelle successive figure 2-3 sono riportati alcuni dettagli di alcune zone al fine di meglio apprezzare le caratteristiche del modello.

Figura 2 – Area di dettaglio (torna all'indice figure)

Figura 3 – Area di dettaglio (torna all'indice figure)
Inoltre ai soli fini di migliore comprensione è possibile aggiungere al modello la foto aerea dell’area di interesse; a questo proposito nelle successive figure 4-5 sono riportate le due aree di dettaglio viste sopra con l’aggiunta della foto sovrapposta al modello del terreno.

Figura 4 .- Area di dettaglio con foto (torna all'indice figure)

Figura 5 – Area di dettaglio con foto (torna all'indice figure)
All’interno dell’area di dettaglio riportata in figura 5 sono presenti due impianti. Nella successive figura 6-7 sono riportati i livelli di campo elettromagnetico calcolati seguendo l’orografia del terreno alle quote di 7 e 17 metri sopra il livello del terreno. In queste immagini è possibile verificare se esistono intersezioni con gli edifici circostanti.

Figura 6 – Campo EM calcolato alla quota di 7 metri sul livello del terreno (torna all'indice figure)

Figura 7 – Campo EM calcolato alla quota di 17 metri sul livello del terreno (torna all'indice figure)
Poiché in questo caso nell’area in cui sono installati gli impianti il terreno è pressoché pianeggiante, non risulta semplice confrontare le simulazioni secondo i metodi tradizionali ovvero con calcoli a quote fisse sul livello del mare con quello qui utilizzato a quote fisse sul livello del terreno.
A questo proposito, e anche con l’intento di riportare alcune rappresentazioni in 2D che sono poi quelle maggiormente utilizzate nelle relazioni di progetto, abbiamo eseguito alcuni calcoli su un sito fittizio posto su un terreno scosceso.
Un’immagine dell’area in 2D è riportata in figura 8.

Figura 8 – Terreno ed edifici al confine tra Gradisca e Sagrato (torna all'indice figure)
Nella successiva figura 9 è riportato un dettaglio dell’area di analisi con la posizione dell’impianto fittizio.

Figura 9 – Posizione impianto fittizio (torna all'indice figure)
Il sito si trova sulla cresta ad una quota di 110 metri sul livello del mare. Abbiamo ipotizzato di considerare tre settori nelle direzioni 60, 180 e 280. Le antenne sono state poste ad una quota di 10 metri sopra il livello del terreno e sono state alimentate con una potenza di 50W senza inserire alcun angolo di tilt. Le direzioni sono state scelte in modo da meglio verificare le differenze nelle due modalità di calcolo. Il calcolo è stato eseguito a due quote differenti ovvero a 2 e 5 metri in un caso sopra il livello del terreno e nell’altro caso su un piano parallelo al livello del mare sopra la quota del punto di installazione dell’impianto.
Nelle successive figure 10-11 sono riportati i risultati ottenuti con il modello tradizionale mentre nelle figure 12-13 sono riportati quelli ottenuti con la simulazione orografica.

Figura 10 – Campo EM calcolato alla quota di 112 mslm (torna all'indice figure)

Figura 11 – Campo EM calcolato alla quota di 115 mslm (torna all'indice figure)

Figura 12 – Campo EM calcolato alla quota di 2 m slt (torna all'indice figure)

Figura 13 – Campo EM calcolato alla quota di 5 mslt (torna all'indice figure)
Le differenze ottenute sono evidenti ed in particolare si fa notare come il settore 1 (60°) nella simulazione orografica non produca campo all’interno dell’avvallamento mentre riporta un contributo quando si raggiunge l’altra parte della vallata. Per il settore 3 questo fenomeno è completamente nascosto in quanto il terreno scende in modo più accentuato. Viceversa lungo il settore 2 (180°) si ottiene un livello di campo maggiore con la simulazione orografica in quanto il terreno lungo questa direzione sale rispetto al punto di installazione.
Le informazioni qui contenute sono riportate a solo titolo esemplificativo e non possono essere utilizzate per fini di progetto. Le informazioni possono inoltre essere parziali e incomplete in quanto l’obiettivo è quello di dimostrare l’efficacia del sistema e non tanto i risultati in assoluto.